Inter altalenante: vince con le big e perde con le piccole
Il Napoli a +18 dalla seconda in classifica e il Milan che vince in casa contro l’Atalanta 2-0 nello scontro diretto per la corsa alla Champions. Nonostante si possa parlare ampiamente di come i tifosi napoletani continuino a fare gli scongiuri nonostante un tale distacco e i rossoneri di Pioli siano tornati finalmente a vincere un big match di campionato, non sono queste le notizie sul calcio di cui parleremo.
Il focus dell’articolo di oggi è, invece, la sconfitta dell’Inter a Bologna. I rossoblù si sono imposti per 1-0 al Dall’Ara contro un’Inter senza motivazioni e davvero poco cinica. Un tratto distintivo della squadra di Simone Inzaghi che, nell’ultimo periodo, sta diventando un trend costante, fatto di vittorie importanti e sconfitte inaspettate. Succede sempre dopo una vittoria contro una big. Arriva una “piccola” e l’attenzione cala. Proviamo a capirne il motivo.
L’andamento altalenante dell’Inter
Partiamo da inizio anno, con lo scontro diretto a San Siro contro il Napoli. È il 4 gennaio, e i nerazzurri tirano su un muro invalicabile per gli uomini di Spalletti, che nonostante un possesso palla del 64% vanno a conclusione solo 2 volte nello specchio della porta. Sarà il gol di Dzeko a decretare la prima sconfitta in campionato dei partenopei. Morale alle stelle e tifosi in estasi per una squadra che sembra possa mettere in discussione il predominio azzurro in campionato.
7 gennaio, si va a giocare a Monza, contro una squadra che, almeno sulla carta, non dovrebbe impensierire. E invece arriva la frenata: 2-2 e prestazione da dimenticare. Al gol di Darmian (10′) risponde subito Ciurria (11′); poi arriva il gol di Lautaro poco dopo (22′), e quando la partita sembrava vinta, l’autogol di Dumfries al 93′ mette fine ai giochi e porta un insperato punto ai padroni di casa. Primo passo falso.
Il 18 gennaio, nella finale di Supercoppa italiana, l’Inter si supera. A causa anche di un Milan non proprio nel migliore della forma, riesce ad alzare la coppa nel derby di Milano con un sontuoso 3-0 che non lascia dubbi sulla superiorità in campo. Il gioco è in mano ai rossoneri, ma le ripartenze nerazzurre sono devastanti e vanno a segno. Ennesima coppa vinta da Simone Inzaghi.
23 gennaio, 19ª di Serie A, partita in casa contro l’Empoli. Arriva il secondo passo falso. Il referto gara dirà 1 solo tiro in porta dell’Inter contro gli 8 dell’Empoli. Il gol di Baldanzi al 66′ è anche poco rispetto alle occasioni create dagli ospiti. L’espulsione di Skriniar al 40′ è l’immagine della partita: una squadra nervosa che non riesce ad imporsi contro un’avversaria decisamente alla portata.
Nei quarti di Coppa Italia, il 31 gennaio, si gioca in casa contro l’Atalanta, e non c’è storia. Gli uomini di Gasperini si arrendono all’Inter, che esprime una bella prestazione e dimostra la propria forza. Cinque giorni dopo, il 5 febbraio, si ripete il derby di Milano, stavolta per la 21ª di campionato. Potrebbe arrivare l’ennesimo passo falso dopo il successo contro una big, ma è rimandato di una giornata. L’Inter di impone nuovamente contro i rossoneri, stavolta di misura, e puntualmente commette il terzo passo falso dopo una partita importante: 0-0 a Genova contro la Samp.
L’ultimo passo falso, il quarto da inizio anno, è arrivato dopo la convincente vittoria contro il Porto negli ottavi di finale di Champions League. A beneficiarne è stato il Bologna, che ha prevalso con il gol di Orsolini al 76′ e si è portato al settimo posto in classifica in attesa del derby della Mole.
Le due facce dell’Inter
Le ragioni di questo andamento altalenante si possono trovare sicuramente nella motivazione: è probabile che Simone Inzaghi in primis, e i suoi uomini in secondo luogo, non riescano a trovare le motivazioni giuste per affrontare match che, almeno sulla carta, non sembrano stimolanti. Sottovalutandoli, abbassano le difese e ne pagano le conseguenze.
Un altro motivo potrebbe ricadere nel sistema di gioco adottato dal mister. Sappiamo che l’Inter è impostato su un gioco di ripartenze e non di gestione palla. Questo porta sicuramente beneficio nei match più duri, ma si rivela un’arma a doppio taglio contro le squadre piccole, che lasciano giocare i nerazzurri e si chiudo in difesa. Non essendo abituati a creare occasioni da gol contro squadre che difendono in 11 dietro la palla si ritrovano loro stessi a subire in ripartenza.
Infine, potrebbe trattarsi di un’incapacità di sopportare alti livelli di stress e concentrazione. Caratteristica che ha sempre contraddistinto squadre vincenti come la Juventus e che sta caratterizzando il Napoli di Spalletti. Questo, unito agli altri elementi di cui abbiamo parlato, potrebbe essere il motivo del sali/scendi dell’Inter.