L’arbitro tocca la palla in Pisa-Bari ma si continua: cosa dice il regolamento
Le ultimissime notizie sul calcio in merito al match di domenica 23 aprile tra Pisa e Bari, valido per la 34ª giornata del campionato cadetto, ci dicono che il risultato non è stato omologato. La partita, finita sul campo con la vittoria del Bari per 1-2, è stata annullata dalla giustizia sportiva per un presunto “fallo” da parte del giudice di gara.
In attesa della decisione definitiva, il direttore generale della squadra toscana Giovanni Corrado ha però fatto sapere che non presenterà ricorso. Dopo l’iniziale idea di presentare reclamo per errore tecnico arbitrale c’è stato invece un dietro front. ” C’è lo 0% di possibilità di vincerlo e non è nello stile della società dare false speranze.” ha detto Corrado in una trasmissione televisiva. E aggiunge: “Rimane il fatto che le spiegazioni che sono state date non convincono e le opinioni sono talmente differenti con chi ci ha dato le risposte richieste“.
La possibilità di ripetere l’incontro sembra quantomai inopportuna e, in attesa della convalida del risultato, Bari e Pisa si trovano con una partita in meno. Ma cosa è successo di preciso? E cosa dice il regolamento in proposito. Vediamolo insieme.
Il fatto incriminato
Siamo all’86° minuto di gioco all’Arena Garibaldi e il risultato è fermo sull’ 1-1. Gli ospiti si trovano sulla metà campo avversaria e manovrano il gioco in cerca di un varco. Antenucci ha il pallone tra i piedi e si trova costretto ad effettuare un retropassaggio quando, involontariamente, viene intercettato dall’arbitro Colombo della sezione di Como. La palla resta in possesso dei biancorossi che proseguono la manovra d’attacco e, dopo soli 10 secondi, viene fischiato un rigore per fallo di mano in area.
Colombo consulta il VAR e conferma il rigore, poi realizzato dallo stesso Antenucci, che decreterà così la vittoria della sua squadra. Le proteste si fanno accese, con i giocatori e la panchina del Pisa a chiedere spiegazioni per la mancata interruzione del gioco. Ma cosa dice il regolamento a tal proposito?
Cosa dice il regolamento?
Le nuove regole in materia di “arbitro escluso dal gioco” sono state introdotte nel 2019/2020 e sono, come ogni regola nel nostro paese, a libera interpretazione del giudice sportivo e di chi osserva. Le riportiamo di seguito così come sono scritte:
“Se il pallone tocca l’Arbitro (o un altro Ufficiale di Gara) e si verificano uno di questi casi:
- La palla entra in porta;
- Modifica il possesso da parte delle squadre;
- Causa l’inizio di una promettente fase di attacco;
Il gioco verrà fermato e si riprenderà con una rimessa da parte dell’Arbitro. In tutti i casi il gioco riprende nel punto in cui l’arbitro ha toccato la palla, secondo
quanto stabilito dalla regola 8“.
A ben vedere, quindi, sembra che Colombo abbia fatto bene a non interrompere l’azione di gioco poiché:
- la palla non è entrata in porta;
- il possesso di palla non è stato modificato (perché è rimasto in possesso del Bari);
- non ha causato una promettente fase di attacco (anzi, semmai ha rallentato la già promettente fase di attacco dei baresi).
E dunque ci chiediamo: perché il giudice sportivo ha sospeso la gara? Probabilmente per effettuare tutte le verifiche del caso e per permettere alla squadra toscana di presentare ricorso, che potrà avvenire entro le ore 18:00 del 26 aprile. Se ciò non avverrà (o se il ricorso verrà respinto) sarà confermato il risultato sul campo.
Come cambia la classifica
Ad oggi, senza tenere in conto la partita incriminata, la classifica di Serie B recita:
- Frosinone 68
- Genoa 66
- Bari 57
- Sudtirol 53
- Parma 51
- Cagliari 48
- Pisa 46
- Reggina 46
Per il Bari, dunque, i tre punti diventano fondamentali per rimanere in scia del Genoa ed inseguire una promozione diretta in Serie A. Qualora fosse confermato l’1-2 salirebbero a 60 punti, quindi a -6 dal Grifone a 4 giornate dalla fine del campionato. Per il Pisa, invece, rigiocare la partita significherebbe avere una nuova occasione per restare salda in zona playoff e salire di posizione in classifica. Eventualità, onestamente, davvero remota. E dunque non resta che attendere la conferma da parte del giudice sportivo.