12 Marzo 2025

Quanto guadagna una calciatrice di Serie A

Quanto Guadagna Calciatrice Serie A

Lo sport italiano sta facendo passi avanti nella riduzione del cosiddetto gender pay gap, perciò sapere quanto guadagna una calciatrice di Serie A è molto importante. La differenza con la categoria maschile è ancora evidente, tuttavia le società stanno valorizzando le selezioni femminili.

La prova di questo cambiamento sono gli ascolti televisivi in crescita per le partite di calcio femminile e il seguito sempre più numeroso negli stadi. A tal proposito abbiamo deciso di dedicare un approfondimento su quanto guadagna una calciatrice di Serie A, andando ad esaminare i dati economici, l’entità degli ingaggi e il funzionamento dei contratti.

Il passaggio al professionismo nel calcio femminile

Fino a pochi anni fa le calciatrici italiane operavano in un contesto quasi esclusivamente dilettantistico. I contratti erano caratterizzati da compensi limitati e mancavano le garanzie tipiche delle lavoratrici professioniste. Con l’adozione delle nuove normative e degli accordi collettivi, quindi a partire dal 2022, le calciatrici di Serie A hanno ottenuto ufficialmente lo status di professioniste.

Questo importante passaggio ha portato una serie di novità che vediamo meglio qui di seguito.

  • Garanzie contrattuali e tutele sociali
  • Eliminazione del tetto salariale

Le atlete adesso hanno diritto a pensione, assicurazione sanitaria, maternità e altre forme di sostegno in caso di infortunio o interruzione della carriera. La tematica della gravidanza è molto rilevante per abbattere le barriere, visto che una sportiva potrebbe aver bisogno di assentarsi dalle competizioni perché aspetta un bambino. Ciò non deve tradursi nell’allontanamento dal club poiché rappresenta una fase normalissima della vita. Ecco che diventano urgenti le riforme, proprio per tutelare le tesserate e dare continuità contrattuale.

In passato, inoltre, la retribuzione massima prevista dalle norme era fissata a circa 30.658 euro lordi annui. C’erano poi le indennità e i bonus aggiuntivi, che però erano regolati da limiti specifici.

Sebbene molte squadre applichino il minimo contrattuale, il tetto massimo viene superato ampiamente dalle top player, le quali negoziano accordi individuali molto più remunerativi.

L’evoluzione normativa va di pari passo con l’interesse crescente del pubblico e con gli adeguamenti del mercato internazionale del calcio femminile. Ciò ha spianato la strada a una crescita sostanziale degli ingaggi, anche se le disparità rispetto al calcio maschile è ancora troppo significativa.

I minimi retributivi e la base contrattuale

Per sapere quanto guadagna una calciatrice di Serie A occorre esaminare nel dettaglio il contratto collettivo applicato. I minimi retributivi, tuttavia, sono differenziati in relazione all’età e all’esperienza delle atlete.

I valori che andiamo a elencare, perciò, rappresentano il salario minimo garantito per ogni giocatrice e costituiscono la base degli ingaggi, pur essendo frequentemente superati nelle trattative individuali.

Ecco quali sono le fasce retributive principali:

  • Calciatrici dai 24 anni in su
  • Calciatrici tra i 19 e i 23 anni
  • Giovani atlete dai 16 ai 19 anni

Il minimo retributivo per le calciatrici più esperte si aggira intorno a 26.500-27.500 euro lordi annui. Nella fascia compresa tra 19 e 23 anni, in cui rientrano dunque i talenti selezionati da poco in prima squadra, si scende intorno a 20.000 euro.

Procedendo con l’analisi arriviamo alle giovani atlete nel range 16-19 anni. Qui ci si ferma tra 14.000 e 14.800 euro l’anno (considerando il lordo). La base contrattuale è il trampolino di lancio per iniziare a vivere di calcio, nonostante sia ancora difficile pensare in pochi anni di accumulare denaro per ritenerlo un lavoro stabile.

Lo stipendio di una calciatrice di Serie A e gli ingaggi delle top player

Nel panorama della Serie A femminile, esattamente come accade nel campionato maschile, gli stipendi variano sensibilmente. Abbiamo già detto che il compenso ai minimi contrattuali è quasi una costante in questa categoria. Esiste però un ristretto gruppo di top player che riesce a siglare intese ben più generose.

Vediamo alcuni esempi concreti della classifica dei top ingaggi nel calcio femminile.

  • Valentina Giacinti: 225.000 euro
  • Cristiana Girelli: 225.000 euro
  • Kosovare Asllani: 200.000 euro
  • Manuela Giugliano: 160.000 euro
  • Kamila Dubcova: 150.000 euro
  • Barbara Bonansea: 150.000 euro
  • Arianna Caruso: 140.000 euro
  • Lisa Boattin: 110.000 euro
  • Tabitha Chawinga: 100.000 euro
  • Sara Bjork Gunnarsdottir: 100.000 euro

Le calciatrici elencate hanno percepito queste retribuzioni da squadre molto note come Milan, Roma, Inter e Juventus.

Un caso a parte è rappresentato da Alisha Lehmann. Sui social network è seguitissima e molti si chiedono il motivo di questa presenza così intensa su Instagram e TikTok. Su questi due canali ha, complessivamente, più di 37 milioni di follower.

Domandarsi quanto guadagna una calciatrice di Serie A diventa addirittura banale paragonando stipendio e introiti che derivano da altri canali. La Lehmann, a fronte di uno stipendio contenuto che ammonta a 80.000 euro, percepisce più di 300.000 dollari per un post sponsorizzato.

I bonus per incentivare i risultati sul campo e calciomercato

Oltre allo stipendio base, una parte del guadagno di una calciatrice è collegata ai bonus. Gli incentivi economici vengono erogati in base a vari parametri di rendimento.

  • Risultati individuali: bonus per gol segnati, assist, clean sheet (portiere) e altre statistiche rilevanti.
  • Risultati di squadra: premi per la qualificazione alle competizioni internazionali (ad esempio la UEFA Women’s Champions League), per la vittoria del campionato o per la conquista di altri trofei.
  • Prestazioni nelle singole partite: bonus per prestazioni eccellenti in derby, partite decisive o match di alto profilo.

Alcune clausole contrattuali prevedono bonus giornalieri o per partita. Sebbene siano anch’essi regolamentati da un tetto massimo, possono aumentare sensibilmente la retribuzione complessiva. Per le top player i meccanismi premiali sono spesso negoziati liberamente e possono contribuire in maniera sostanziale all’ammontare finale del contratto.

Il calciomercato femminile negli ultimi anni ha assistito a una crescita tangibile degli investimenti. Per molto tempo il settore è stato caratterizzato da operazioni di modesta entità ma oggi le cifre sono salite in modo significativo.

C’è un recente primato che dovrebbe far riflettere e che riguarda però l’Inghilterra. Naomi Girma, talento statunitense classe 2000, è stata acquistata dal Chelsea a gennaio 2025. Il trasferimento, per la prima volta nella storia del calcio femminile, ha superato la soglia del milione di dollari. Di conseguenza, anche la Serie A italiana è chiamata ad aumentare lo sforzo finanziario per competere a questi livelli. Non è difficile prevedere un netto aumento del prezzo dei cartellini e degli ingaggi individuali.